Come affrontare facoltà tecnico-scientifiche con la maturità classica

Quando al termine dei miei studi classici decisi di provare studiare ingegneria avevo paura soprattutto del famigerato esame di analisi matematica.

Così, poiché non c’era ancora YouTube, durante l’estate videoregistrai le lezioni di analisi matematica del Professor Barozzi di UniNettuno che andavano in onda di notte: le consiglio caldamente!

Un mio amico che veniva dallo scientifico ed era già al terzo anno di fisica mi consigliò e mi regalò il suo libro di matematica delle superiori, il Ferrauto (Ferrauto, R. (2007) Elementi di Analisi Matematica, Società Editrice Dante Alighieri) e devo dire che mi è stato molto d’aiuto, in particolare per capire lo studio delle funzioni: old, but gold!

Poi ricordo che c’erano dei ragazzi che per volontariato chiarivano i dubbi delle matricole e grazie a loro imparai il significato del numero di Nepero, che durante le mie lezioni estive mi era sfuggito…

Non ebbi bisogno di spiegazioni di trigonometria, in quanto a scuola la studiai molto bene, ma devo riconoscere che fu fondamentale.

Tutto andò bene, perché seguii con costanza le lezioni della professoressa, che era molto brava, e passai l’esame al primo tentativo, a differenza di altri studenti che provenivano dal liceo scientifico ed evidentemente erano troppo sicuri di se stessi e meno consapevoli del fatto che il livello di approfondimento della materia all’università è ben altro rispetto a quello della scuola.

Lo scoglio più duro da superare per me fu, strano a dirsi, l’esame di disegno… ma questa è un’altra storia 🙂

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